Rosso, grigio, nero: il tricolore del nostro Sud (di Alfonso Foschi)

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Quando mi figuro, simbolicamente, il mio Sud a colori, lo vedo tricolore: abbastanza nero, molto grigio, poco rosso. Mi spiego con due fatti di cronaca di cui, in un caso indirettamente nell’altro direttamente, sono stato testimone.
Primo – Due coniugi calabresi, persone oneste e civili, salgono a Genova dalla Calabria in visita a parenti e, quando ritornano a casa, la trovano letteralmente nuda: via non solo denaro e gioielli, normalmente i più appetiti, ma anche mobili elettrodomestici arredi abbigliamento …insomma un completo repulisti.
La cosa diventa di dominio pubblico e, non si sa come e da chi, ai due coniugi viene consigliato di prolungare la vacanza ancora di qualche giorno, magari anche nelle vicinanze. I coniugi accettano di buon grado il consiglio e quando, dopo il supplemento di vacanza, ritornano a casa, miracolo! la trovano perfettamente in ordine così come l’avevano lasciata per il loro viaggio a Genova.

Naturalmente non s’è trattato di miracolo, ma del ripristino dell’ “ordine mafioso” imposto dalla ‘ndrangheta nei confronti di “cani sciolti” che l’avevano temerariamente violato e che probabilmente saranno stati anche severamente puniti perché la ‘ndrangheta non concede sconti e amnistie, ma solo la “certezza della pena”, dando così una lezione alla nostra Repubblica dove di certo c’è soltanto l’incerto…
Secondo – San Severo, qualche tempo fa: un signore lascia in breve sosta davanti ad un forno la sua fiammante Passat giusto il tempo per comprare del pane e, quando esce dal negozio già con le chiavi della macchina in mano -magia ! – la Passat non c’è più, volatilizzata… !
Il malcapitato corre subito al Commissariato di Polizia a denunciare il furto, nonostante qualcuno, il solito ben informato, l’avverta che andare alla polizia significa dire definitivamente addio alla propria auto e … mai parole furono così profetiche : le indagini di polizia, infatti, non approdarono a nulla, non ci furono “miracoli” e l’autovettura passò a miglior vita: bruciata!
In altre occasioni , tramite “disinteressati” intermediari, tra ladri d’auto e derubati, si aprivano serrate trattative di compravendita in cui il derubato deprezzava il valore della propria autovettura per diminuire il prezzo del riscatto, e il ladro, per l’opposto motivo, ne magnificava le caratteristiche e il suo stato di salute: piangere o ridere?
Se, simbolicamente, “coloriamo” i due fatti di cronaca, il nero, piuttosto consistente, rappresenta la delinquenza, la micro e la macro, vero freno allo sviluppo civile oltre che economico del Sud; il grigio rappresenta la vasta area della complicità o contiguità di chi o per interesse (il fine giustifica sempre i mezzi) o per paura (umanamente comprensibile) o per pigrizia e quieto vivere (non sono affari miei …) finisce in un modo o in un altro e più o meno consapevolmente per nutrire e far crescere la delinquenza; il rosso, infine,l’area decisamente più modesta, rappresenta il coraggio di chi non accetta compromessi, sfida apertamente la delinquenza pagando talvolta con il proprio sangue. E allora bisognerà convincersi che, finché il rosso non prevarrà sul grigio per poter insieme prevalere sul nero, nel Sud a pagare ii costo della delinquenza saranno tutti, soprattutto i cittadini onesti. Nei caso dei furti d’auto, per esempio, anche i possessori di garage-fortezze, subiscono comunque un danno: per convincersene basterebbe confrontare due polizze assicurative alla voce incendio – furto, una di San Severo e una di Genova … quale sarà la più salata?
È, purtroppo, ancora molto radicata in noi la convinzione a considerare nostro solo il “nostro individuale” di cui abbiamo la massima cura, mentre non ci curiamo affatto
del nostro che pure abbiamo nel “pubblico”: se aspettiamo un ospite, magari importante, teniamo pulite e accogliente ii salotto di casa e non ci vergogniamo affatto se il nostro ospite per arrivarci deve dribblare fossi pozzanghere e collinette di spazzatura per strada.
Da qualcuno si dirà, e non senza buona ragione, che un conto è predicare in sicurezza da un pulpito, altro conto è trovarsi sotto tiro in trincea dove ci si ripara come si può, ma per il riscatto del nostro Sud non c’è alternativa al sangue salvifico di chi io ama, ce lo assicura B. Brecht : “Guai a quel paese che ha bisogno di eroi!”.
Alfonso Foschi

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