Dalla tesi di laurea a un progetto vincente: la storia di Smart Launcher (di Carlo Inserra)

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Smart Launcher

I numeri: Attualmente Smart Launcher conta 50 milioni di download.

Link per scaricare l’applicazione: Download applicazione per Android

Sul web: Sito web Smart Launcher

La storia

2010: Vincenzo Colucci sviluppa le prime applicazioni Android: una per semplificare la divisione della spesa, una che riproduce tracce di batteria, una che trasforma il telefono in un orologio da tavolo. 

2011: Creazione di un’applicazione che simula il gioco del gratta e vinci:  questa ottiene un buon successo sul Google Play store, tale da garantire un piccolo stipendio

a Maggio viene rilasciata la prima versione di Smart Launcher con il nome di Flower Launcher (l’interfaccia aveva la forma di un fiore).
Flower Launcher diventa Smart Launcher, e ottiene in sei mesi 340.00 download
2013: Smart Launcher raggiunge i 5 milioni di download
2014: Google gira un video a Manfredonia raccontando la nascita del progetto
2016: Smart Launcher è selezionata tra le migliori 50 aziende digitali europee per il premio “Digital Top 50”.

L’immagine con cui Google ha reso omaggio a Colucci



L’intervista a Vincenzo Colucci

Non si può parlare di innovazione senza fare luce sul motore che la porta avanti, e cioè l’informatica. La rivoluzione digitale, che ci ha portato nel giro di pochi anni a frequentare il web come prima si frequentavano la televisione o i giornali, è oramai sotto gli occhi di tutti. Ma aldilà dell’impatto economico (i giganti hi-tech Apple, Google, e Amazon), degli aspetti sociali e ricreativi (i social network e le piattaforme di video sharing) va messa in risalto l’opera fondamentale dei veri attori di questa rivoluzione. E cioè degli sviluppatori: coloro che hanno lavorato e che lavorano costantemente nel cuore di questo cambiamento. 
Vincenzo Colucci e il suo team hanno creato un’applicazione per smartphone android in grado di rendere l’esperienza dell’utente più efficace e piacevole. Questa applicazione di chiama Smart Launcher, e in questi giorni è stata rilasciata la versione 5.0. 

Colucci e il suo team operano nella loro città natale, che è Manfredonia, dove è nato uno spazio di co-working dove poter lavorare e anche aggiornarsi, e dove il team al momento ha trovato una sede operativa.  L’aspetto che mi ha più colpito della storia di Vincenzo, oltre ai numeri davvero impressionanti che raccontano di una delle poche aziende della provincia di Foggia che ha un rilievo non solo nazionale ma internazionale, è il fatto che tutto sia partito da un progetto universitario.
In tempi in cui si tende a sottovalutare l’importanza della formazione universitaria, l’esempio di Smart Launcher (nata da uno studio per una tesi di laurea), ci dimostra come questa percezione sia errata. 
La provincia di Foggia, che ha nell’Università uno dei suoi punti di forza, dovrebbe partire da pratiche positive come questa. E anzi ci preme porre l’accento su come l’università di Foggia sconti ad  oggi ancora la mancanza di un’offerta formativa che abbracci anche facoltà scientifiche come ingegneria, matematica, fisica e appunto informatica, che sono oggi invece fondamentali nell’ottica dello sviluppo di un territorio.
Come è nata l’idea di Smart Launcher?
L’idea di Smart Launcher è nata come un progetto personale. Eravamo nel 2012, e avevo appena comprato un telefono Android. I cellulari non erano potenti come adesso ed avevano una interfaccia molto lenta: volevano fare tante cose, probabilmente troppo complesse per quell’era tecnologica. La mia idea fu quella di semplificare il launcher di Android togliendo tutto quello che non era necessario per lasciare la parte più importante. (Un launcher è un’applicazione che sostituisce l’interfaccia homescreen di un telefono, da dove è possibile lanciare applicazioni, widget  e wallpaper del sistema operativo, N.d.R.).
Da lì negli anni Smart launcher si è evoluto e abbiamo cambiato molte cose, abbiamo cominciato a includere funzionalità che non erano presenti nel sistema operativo, fino ad arrivare ad oggi. In questi giorni stiamo annunciando la nuove versione di Smart Laucnher che sarà la versione 5.0.
Parliamo allora di questa nuova versione in uscita…
È fondata su un progetto partito completamente da zero.
L’idea è che i telefoni di adesso non sono più come quelli di cinque anni fa. Abbiamo processori potenti, abbiamo telefoni molto più grandi. Parliamo di quasi sei pollici che si raggiungono adesso, rispetto ai tre pollici e mezzo delle prime versioni di Android.
I telefoni sono molto più performanti, con versioni del sistema operativo che man mano hanno sopperito alle mancanze iniziali. Abbiamo dovuto lavorare su un linguaggio visivo, quello del material design (che è il design di punta degli strumenti Google, N.d.R.) che si è evoluto negli anni; e adesso è molto meglio definito, quindi ci da delle linee guida molto più consistenti su cui lavorare.
Quindi abbiamo creato questa nuova versione del launcher che è costruita guardando al prodotto.
È una versione, una base su cui lavoreremo per i prossimi anni. Abbiamo costruito l’intero progetto il modo più modulare (in informatica un sistema modulare è uno schema composto da unità che possono essere aggiunte, modificate o eliminate, senza dover riscrivere tutto il sistema dal principio, N.d.R.). Più aperto a modifiche, estensioni, moduli.
Se dovessi raccontarci come è iniziata l’avventura di Smart Launcher, nel senso su cosa hai cominciato a lavorare all’inizio…?
Ho cominciato a lavorare su Smart Launcher e in generale su Android durante gli studi universitari. Sono laureato all’Università di Bologna in informatica, e Smart launcher è stato il mio progetto di laurea. In realtà, il lancio è avvenuto qualche mese dopo, quando era già concluso il percorso di studi.
Secondo te esiste un movimento informatico in Capitanata? E se sì, come si sta muovendo?
La Capitanata è una terra che brulica di talenti. Questo possiamo dimostrarlo anche dal fatto che l’intero team è costituito da ragazzi della zona: eravamo amici già prima di cominciare a lavorare su questo progetto, ma alla fine ci siamo ritrovati a lavorare insieme, posso dire che sul territorio ho conosciuto persone veramente valide.
Abbiamo incontrato anche altre persone che lavorano nel campo dell’informatica, e della programmazione. Da noi i talenti non mancano, sono anche molto validi e anche se molti di loro sono oramai all’estero o lontani dalla provincia – penso ai ragazzi di MusicMatch o di Wiman- , tanti altri rimangono. Però in Capitanata si sente la mancanza di sviluppatori: non so se perché partono per altri posti molto presto e quindi questo causa una mancanza quantitativa di sviluppatori. Nel momento in cui ci guardiamo intorno e vediamo che non sono molti a fare il nostro lavoro, ci sentiamo soli. Perché c’è poca gente, o comunque sono pochi.
Ho visto che avete partecipato attivamente alla creazione dello spazio di coworking di Manfredonia, lo Smart Lab…
Abbiamo deciso di lavorare in questo spazio. Abbiamo deciso di utilizzare questi locali, dopo  aver avuto una proposta da persone che conoscevamo.
L’esperienza è assolutamente positiva: abbiamo finalmente uno spazio in cui lavorare con costi sostenibili. In più c’è tanta gente interessante. Tanta gente con cui è interessante scambiare idee. È una realtà veramente piacevole. In questi mesi ci sono stati anche tanti ospiti eccellenti, che hanno parlato di argomenti validi. Quel tipo di incontri, quel tipo di persone che non ti aspetti di trovare da queste parti.
Quindi nella mia mente questo posto è una boccata di aria fresca per il nostro territorio
In questi mesi stanno nascendo diversi spazi di co-working mi riferisco a D-Campus a Foggia e Combo Studios a Lucera…
Mi pare di capire che questi co-working siano in comunicazione tra di loro e ciò è un fatto positivo. Non ho visitato i posti che mi hai citato, ma sono in contatto con Paky Russo (il fondatore di D-Campus n.d.r.) e ho sentito parlare diverse volte di quello di Lucera.
Nella tua applicazione dello smart launcher esiste un’ idea importante di user experience. Cosa è per te l’innovazione?
L’idea di facilitare i compiti dell’utente e rendere la sua esperienza più piacevole nell’utilizzo dello strumento tecnologico.
La mia personale idea di innovazione è quel tipo di tecnologia che entra nelle case e che cambia la vita alle persone. L’innovazione, se parliamo del campo degli smartphone, la vedo come quella di Android che è riuscita a portare gli smartphone nelle tasche di tante persone, piuttosto che quella di Apple che ha utilizzato Unix  (sistema operativo alla base di Ios, il sistema che gira sui telefoni Apple), ma il suo prodotto era rivolto a un numero ristretto di persone.
Con Smart Launcher cerchiamo di portare avanti questa visione, pensando a prodotti che possano funzionare anche su telefoni più vecchi. Oppure di dare anche agli utenti che utilizzano device datati una esperienza d’uso di tutto rispetto grazie a una interfaccia efficiente e estremamente veloce.
L’innovazione per te dovrebbe consistere quindi nell’aiutare la vita delle persone e semplificarla. Se tu dovessi scommettere invece su una tecnologia che sarà la base dei dispositivi del futuro a cosa faresti riferimento?
La tecnologia sulla quale scommetterei è l’I.A., l’intelligenza artificiale. I progressi in questo campo sono davvero importanti e la tecnologia sta arrivando nelle mani di sempre più persone.
Nel momento in cui guardiamo degli sviluppatori che hanno le framework, che hanno  cioè la possibilità di mettere le mani in pasta più velocemente in questa nuova tecnologia e lavorarci, possiamo dire che questa è già realtà. Conseguentemente sono portato a credere che l’Intelligenza artificiale entrerà prestissimo negli smartphone e nei computer di tutti.
Carlo Inserra

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