Nord e Sud divisi nella lotta (di Alfonso Foschi)

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Con la consueta lucidità, Alfonso Foschi, sanseverese che da tempo vive a Genova, condivide con gli amici e i lettori questa interessante riflessione sul nuovo quadro politico del Paese, emerso dal voto del quattro marzo scorso, traendo lo spunto dall’analisi di Pino Aprile. Un utile contributo di pensiero, nel giorno in cui il Capo dello Stato avvia le consultazioni forse più difficili e delicate della storia dell’Italia repubblicana. Buona lettura.

* * *

Sul giornale on line LINKIESTA, leggo l’intervista al meridionalista  Pino Aprile sui risultati delle elezioni politiche del 4 marzo scorso.
Il Titolo “Il Sud ha votato in blocco i Cinque Stelle perché si è rotto i coglioni“
Il Giudizio : “È il risultato di 150 anni di saccheggi . Voteremmo anche Belzebù pur di mandare via questi politici”
Sono le note tesi neoborboniche del Meridionalista pugliese, esposte nei suoi  saggi : Terroni, Giù al Sud, Carnefici.
Le Domande.
QUESTI POLITICI“ chi? Se, secondo Aprile, i politici  del Nord hanno fatto gli interessi del Nord “saccheggiando“ il Sud, non è perché i politici del Sud, più che gli interessi del Sud, hanno sempre fatto gli interessi propri e dei loro clan ? E questi  politici del Sud chi li ha votati, gli elettori del Nord?
Già Gaetano Salvemini sosteneva : “…il deputato meridionale è, salvo rarissime eccezioni individuali, il rappresentante politico di professionisti affamati che si contendono il potere amministrativo per mangiarsi i denari del municipio e per tosare i contadini “.
“Questi politici” sì che hanno succhiato il sangue dei contadini e del proletariato meridionale in genere!
E i politici meridionali di oggi sono migliori di quelli dei tempi di Salvemini? Lungo sarebbe l’elenco dei comuni meridionali commissariati per infiltrazione mafiosa! Comuni dove a trovare difficoltà ad infiltrarsi non sono i mafiosi, ma i “fedeli servitori dello stato “ sotto copertura… Comuni dove i sindaci onesti (e sono tanti) o gettano la spugna o vengono eliminati.
Ecco la previsione di un boss della ‘ndrangheta, sotto intercettazione, fatta a un suo compare : “Il mondo si divide tra la Calabria e quello che ancora non lo è diventato”. Previsione condivisa, sembra, anche dai Santi protettori in processione con i loro devoti inchini davanti alle “regge fortezze “ dei boss…     
Il dubbio.
Non sarà che il mio il Sud, almeno in buona parte, già convintamente “forzista”, d’incanto sia diventato “pentastellato” abbagliato dall’esca avvelenata del reddito di cittadinanza ?
Mi auguro di no e mi auguro anche che il reddito di cittadinanza possa essere realizzato a beneficio di chi ne ha veramente bisogno e diritto e non dei soliti “furbetti” con casa a mare e macchinone in garage.
La preoccupazione. 
Da Italiano, e orgoglioso d’esserlo, mi angoscia questa spaccatura netta del Paese: un Nord prevalentemente verde-leghista (con tendenza al blu) e un Sud giallo-pentastellato con qualche residua enclave rossa qua e là.
La Consolazione.
Indipendentemente dal  programma politico, condivisibile o meno, mi conforta la rivoluzione copernicana operata da Matteo Salvini nel suo partito :  da LEGA NORD a LEGA NAZIONALE.
Umberto Bossi regnante, Nord e Sud si rompevano reciprocamente i  “co….ni” : il Sud perché “saccheggiato” dal Nord e il Nord perché frenato dalla “palla al piede” del Sud.
Oggi, Matteo Salvini è un neo senatore della Calabria:  in qualunque modo la si pensi, questo sa già di “storia”.
“Gattopardo“ permettendo ! 
 
Alfonso Foschi 
Genova

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Author: Alfonso Foschi

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