Com’era Foggia nel 1948

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Davvero il web non smette mai di stupirmi. È una miniera, uno scrigno prezioso di ricordi e memorie che si credevano smarrite. Ricordate l’eccezionale foto che abbiamo pubblicato qualche giorno fa, che mostrava Palazzo Dogana pavesato di manifesti elettorali? L’avevo ritrovata – fortunosamente e fortunatamente –  nell’immenso archivio della rivista americana Life, ospitato da quella straordinaria risorsa di conoscenza e di bellezza che è Google Art & Culture. A scattarla fu il grande fotoreporter Dmitri Kessel, che documentò con scatti di grande efficacia la campagna elettorale del 1948, in Italia. Pensavo fosse la sola, e invece no. Uno “spulcio” più accurato del suo reportage, che consta di quasi mille foto, ha consentito di estrarre diverse altre, straordinarie immagini che Kessel realizzò a Foggia, con ogni probabilità il 30 marzo del 1948 (vi parlo più avanti della data).

Fotografie praticamente inedite, che mostrano non soltanto manifesti, annunci e propaganda elettorale, ma anche autentici pezzi di vita foggiana dell’epoca: il vetturino che sosta a piazza XX settembre con la sua “carrozzella”, donne e uomini in fila davanti ad un negozio di generi alimentari per approvvigionarsi, con la tessera annonaria, un anziano che si riposa seduto su uno scalino della “Chiesa delle Colonne”, e tante altre cose interessanti, che vi invito a scoprire da soli, nel filmato in cui le ho montate e raggruppate, che potete guardare alla fine dell’articolo. (Le immagini possono essere usate solo per fini personali, è vietata qualsiasi utilizzazione commerciale)

Sono foto “parlanti” che, opportunamente analizzate ed approfondite, consentono di ricostruire addirittura il giorno in cui sono state scattate. È quanto ha fatto il mio caro amico Franco Mastroluca, paziente ricercatore di cose, storie ed immagini che riguardano il movimento operaio, “leggendo” ed investigando la stratificazione dei manifesti che erano venuti accumulandosi sui muri dell’antico palazzo foggiano nella foto della facciata di Palazzo Dogana, che già conoscete. Manifesti che raccontano uno squarcio dinamico di quei giorni di Pasqua attraverso la propaganda politica per le elezioni del 1948 ma anche attraverso le affissioni della pubblicità delle sale cinematografiche.

“Non solo manifesti – afferma Mastroluca – ma anche grandi scritte, realizzate con una mano di pittura, si affacciano e si alternano quotidianamente, innanzitutto, per promuovere le liste in competizione: il Movimento sociale italiano, il Partito monarchico nazionale, il Fronte democratico popolare, l’Unità socialista, la Democrazia Cristiana (uno dei suoi manifesti attaccati è lacerato, lasciando vedere solo il suo slogan: Se amate l’Italia/ NON votate per me, utilizzato nella serie con l’effige di Garibaldi).”

“Gli annunci dei comizi, tutti fissati a piazza XX Settembre, – aggiunge – circoscrivono la data dello scatto del fotografo collocandola con ogni probabilità al 30 marzo. I più vecchi sono quelli dell’on Carlo Ruggiero – eletto all’Assemblea costituente il 2 giugno 1946, socialdemocratico e candidato della lista Unità socialista – e del dott. Edmondo Bucci, dirigente socialista e candidato del Fronte democratico popolare. Il comizio dei candidati del Movimento nazionalista per la democrazia sociale (sorto da una costola dissidente dell’Uomo qualunque) – Emilio Patrissi, il fondatore, e Pietro Mastrangelo (forse insieme, il 25 marzo) – si tiene prima dell’ultimo manifesto elettorale presente, il 27 marzo. E alla vigilia di Pasqua parla l’on. Gerardo De Caro, democristiano, presentato dal prof. Vittorio de Miro.”

A consentire la datazione esatta è, però, l’analisi dei manifesti cinematografici. Come puntualizza Mastroluca, “il “Cicolella” sceglie il film Golgota, per il giovedì e il venerdì santo, mentre per i giorni successivi dal sabato al lunedì 29 marzo, Assunta Spina. Completate le proiezioni del film di Mario Mattoli, martedì gli attacchini si affrettano a “smontare” la scritta di Assunta Spina come si vede nella foto, per liberare spazio da questa facciata così frenetica e ambita.”

E adesso gustatevi il filmato.

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Author: Geppe Inserra

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