La resa del guerriero alla bruttezza dilagante

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Non so se gli alberi hanno un’anima. Ma a guardare quel che resta di questo cedro del libano che si ergeva nel giardino dell’Arpa (l’agenzia regionale preposta alla tutela ambientale…) verrebbe fatto di dire sì. Sembra quasi che i rami si trasformino in braccia, che si aprono in un gesto amaro di resa.
Un guerriero che, stanco di combattere, alza le mani e si arrende alla cultura della bruttezza che dilaga a Foggia. Un muto grido di dolore.
Ma questa volta pare che a determinare la drastica potatura non siano state le ragioni di sicurezza invocate per l’abbattimento dei pini pericolanti ai Cavalli Stalloni, in via Guglielmi e a Parco San Felice.
In un post pubblicato sul suo profilo facebook, Giuseppe Messina ricostruisce la sconcertante vicenda:

Il “guerriero” stilizzato e lo “stucchio” – scrive Messina, riferendosi ad

un secondo albero, che potete vedere nell’immagine a fianco – appartengono alle buonanime di due splendidi cedri del Libano, alti non meno di venti metri, non pini e dritti come fusi, lo si capisce bene.
Ebbene, circa un mese fa, un vento molto forte ha spezzato un ramo di un albero adiacente, sul quale non erano state evidentemente fatte le tempestive potature (a sinistra della foto) che ha danneggiato un’auto: è bastato per scatenare la furia piantomicida degli addetti ai lavori. I tronchi rimasti troppo diritti per essere pericolosi sono inequivocabilmente riparati dai venti su tutti e quattro i lati. Ditemi se non è una vergogna tale pressapochismo! Sul lato a sinistra sono stati fatti altri interventi “salutari” su sei o sette pini non proprio diritti; sugli altri due lati sono stati “stozzati” quattro o cinque tigli, diritti e protetti, a poco meno di tre metri d’altezza. L’area è tutta “ben curata”: alla base dei tigli “un bosco” di polloni ha formato quasi un siepe!

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Author: Geppe Inserra

1 thought on “La resa del guerriero alla bruttezza dilagante

  1. Curare il verde pubblico, diletto di vista ed animo, è un lavoro difficile ed importante.. non può esser gestito da quattro ignoranti assunti dagli amici degli amici. I pini dei cavalli stalloni erano monumenti della natura!! Andavano aggiustati, potati, valorizzati.. non tagliati barbaramente.

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