Com’era il viale della Ferrovia un secolo fa a Foggia

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L’amico Fulvio Matera mi sollecita a dedicare qualche altra puntata di Memorie Meridiane a Foggia com’era, tema senz’altro intrigante, e particolarmente apprezzato dagli amici del blog.

Lo accontento subito, anche per farmi perdonare la tardiva risposta al suo messaggio. Questa puntata della rubrica che offre ad amici e lettori del blog gadget digitali sul nostro passato e sulla nostra identità, propone due belle immagini di quello che all’epoca si chiamava ancora Viale della Ferrovia e non viale XXIV maggio.
Le fotografie risalgono al primo ventennio del secolo scorso. Non sono rarissime, ma le offriamo in una versione restaurata digitalmente e trattata con l’intelligenza artificiale, che ha il merito di migliorare i dettagli e la leggibilità complessiva dell’immagine.

Come si vede dalla foto di apertura, l’aspetto del viale era molto diverso da oggi. Non c’erano molte costruzioni: la stazione ferroviaria sorgeva praticamente ad una certa distanza dall’abitato, circondata da attività economiche e stabilimenti industriali.

Sullo sfondo c’è la vecchia Stazione, che venne totalmente distrutta dai bombardamenti dell’estate 1943, e completamente ricostruita. Era sorta nel 1870, sette anni dopo l’inaugurazione della linea ferroviaria, che aveva avuto luogo nel 1863. Occupava circa mille persone, tra personale di terra e personale viaggiante.

L’edificio che si vede sulla sinistra è il molino-pastificio Rocco & La Capria, uno dei più grandi opifici della città, che dava lavoro a 200 operai.

Sorgeva tra viale Ferrovia, via Conte Appiano e via Isonzo. Da tempo dismesso, venne abbattuto negli anni Ottanta. Nel 1905, fu teatro dei gravissimi scontri tra contadini, ferrovieri e forze dell’ordine, passato alla storia come eccidio di Foggia.

Potete ammirare lo stabilimento in tutta la sua mole nell’altra immagine qui sotto, scattata da una prospettiva diversa. Lo vediamo sulla destra, mentre in fondo si ergono la Chiesa di Sant’Elena e l’Orfanotrofio Maria Cristina, l’uno e l’altro abbattuti per far posto al Palazzo degli Uffici Statali. Sulla sinistra, il pronao della villa comunale.

 

Due immagini emblematiche, che dimostrano come la città di Foggia, e non solo per i bombardamenti che l’hanno quasi rasa al ruolo, abbia radicalmente mutato i suo aspetto, nel corso dei decenni.

Come sempre, ricordiamo che le fotografie che illustrano l’articolo sono solo miniature di quelle, in alta risoluzione, che potete guardare o scaricare cliccando sulla miniatura stessa.

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Author: Geppe Inserra

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