Provincia al voto il 28 settembre. E Pepe potrebbe succedere a se stesso

Print Friendly, PDF & Email

Torna la politica a Palazzo Dogana. E, a sorpresa, a succedere ad Antonio Pepe, ultimo presidente della Provincia eletto a suffragio universale, potrebbe essere proprio Antonio Pepe. Fino a qualche giorno fa pareva una eventualità impossibile, perché il  sistema elettorale introdotto dalla riforma Delrio, oltre ad aver eliminato il suffragio universale (non saranno più i cittadini ad eleggere il Presidente e i consiglieri) sembrava aver circoscritto l’elettorato attivo e passivo soltanto ai consiglieri comunali.
Ma non sarà così. Il Ministero dell’Interno ha reso note, con una circolare di qualche giorno fa (n. 32 del 1 luglio 2014 le “Linee guida per lo svolgimento del procedimento elettorale.”
La circolare stabilisce in primo luogo la data delle elezioni, che sarà uguale per tutti i consigli provinciali ed è stabilita per domenica 28 settembre 2014.
Il documenti chiarisce anche che le Province sono gli enti competenti per l’organizzazione delle consultazioni elettorali e che sono eleggibili a consigliere provinciale e a presidente di Provincia
anche tutti i consiglieri provinciali, tra cui i presidenti, delle
Province i cui organi siano scaduti tra la fine del 2011 e il 2014
purché gli amministratori fossero in carica al momento della scadenza.
Antonio Pepe  ed i componenti del suo consiglio provinciale diventano quindi eleggibili, anche se non potranno essere elettori.

Ho descritto in un altro post le numerose novità introdotte dalle elezioni di secondo grado a Palazzo Dogana, con particolare riferimento al sistema ponderale che determina il “peso” di ciascun voto. Ad eleggere il presidente ed i dodici componenti l’assise di Palazzo Dogana saranno i componenti di tutti i 61 consigli comunali della provincia di Foggia, che sono stati divisi in sei fasce, a seconda della popolazione residente. Nella prima fascia, la più alta, c’è Foggia. Nella sesta, la più bassa i comuni dei Monti Dauni. I consiglieri chiamati alle urne il 28 settembre dovrebbero essere 760. Il condizionale è d’obbligo perché nel frattempo qualche consiglio potrebbe sciogliersi.
Solitamente nelle elezioni di secondo grado si parla di grandi elettori ma questa volta non è proprio così. Ci sono grandissimo elettori, grandi elettori e piccoli elettori.
Per dare l’idea di come funziona il sistema del voto ponderato: il voto di un consigliere comunale di Foggia vale più del doppio di un voto espresso da un consigliere comunale delle altre città della Pentapoli (che compogono la seconda fascia, e sono Cerignola, Manfredonia, San Severo e Lucera) e venticinque volte quello dei consiglieri dei piccoli comuni.
Ma chi può essere eletto presidente? Un sindaco oppure uno dei consiglieri provinciali uscenti, naturalmente compreso il presidente uscente, in questo caso Pepe. Non tutti i sindaci, però. Non sono eleggibili i sindaci il cui mandato scada nei diciotto mesi successivi alla data di svolgimento delle elezioni, il che significa che non potranno essere eletti i sindaci di Manfredonia e di Cerignola, i cui consessi verranno rinnovati nella primavera del 2015.
Per quanto sia difficile fare previsioni, tenuto conto anche della elevatissima incidenza di liste civiche, di incerta collocazione politica, la bilancia sembra pendere dalla parte del centrodestra e vista la filosofia decisamente metropolitana che ispira la riforma Delrio, dovrebbe trattarsi del sindaco di centrodestra di una città piuttosto che di un piccolo comune.
Fuori gioco Manfredonia e Cerignola, per le ragioni che abbiamo visto, e tenuto conto che a San Severo e Lucera hanno vinto sindaci sostenuti da liste civiche, ci sono pochi dubbi su chi sia il favorito: è il neosindaco della città capoluogo, Franco Landella.
Ma è anche per questo che l’ipotesi di un ritorno di Antonio Pepe alla guida di Palazzo Dogana potrebbe essere meno inverosimile di quanto non sembri a prima vista.
L’ex presidente ed ex parlamentare aveva dato l’addio alla politica, ma negli ultimi mesi c’è stato un ritorno di fiamma che ha raggiunto l’apice proprio in occasione della recente campagna elettorale. C’è chi dice che Antonio Pepe non si era mai speso tanto in una competizione elettorale, come ha fatto per sostenere Landella. Che dal canto suo – considerato tutti i problemi che il primo cittadino di Foggia deva affrontare – Landella potrebbe essere contento di passare la patata bollente a Pepe. Sempre che questi ci ripensi. Perché il suo addio l’anno scorso è sembrato irrevocabile.

Facebook Comments

Hits: 12

Author: Geppe Inserra

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *