Donne protagoniste. Non solo ieri, ma anche oggi.

Via del Mare racconta è una delle più efficaci testimonianze di public history, e di cosa potrebbe essere questa disciplina perfino in una città dalla memoria corta come Foggia, se si ponesse più cura nel raccogliere i ricordi del passato, attraverso i racconti delle persone che lo hanno vissuto.
Il blog di Mara Cinquepalmi raccoglie le storie delle donne foggiane che hanno lavorato nello stabilimento industriale più importante del capoluogo dauno, la Cartiera di via del Mare, e ne viene fuori il vissuto, toccante e coinvolgente, quanto poco conosciuto, della generazione che ha ricostruito la città dopo i disastrosi bombarbamenti che la rasero al suolo nella tragica estate del 1943. Per giunta, dal punto di vista femminile, più di quello maschile capace di comprendere fino in fondo la storia, e di tramandarla.
Le diverse storie che si intrecciano in Via del Mare racconta sono diventate uno spettacolo teatrale che è a sua volta uno splendido esempio di teatro civile, grazie a ScenAperta e a Tonio Sereno. Messo in scena una prima volta qualche mese fa in occasione della presentazione del progetto di Mara Cinquepalmi svoltasi all’Archivio di Stato di Foggia, Donne di Carta è stato ripresentato in edizione ampliata e a mo’ di lettura scenica, in occasione del ciclo di incontri L’8 tutto l’anno, promosso dal Coordinamento Donne Spi Cgil, Spi Cgil e Auser di Foggia.
Tanti e meritati applausi per le brave attrici (Maria Grazia Spinelli, Cinzia Spinelli, Gabriella Spina, Ilaria Di Stefano, Maririta Caserta, Vittoria De Rosa, Elisa Russo, Rita De Gregorio) che hanno portato sul palcoscenico del saloncino dell’Auser, per la regia di Tonio Sereno,  le storie vive e pulsanti di otto tra operaie ed impiegate del Poligrafico dello Stato.
È il racconto di un’epoca, da cui traluce una cultura del lavoro molto diversa da quella odierna. La storia collettiva di donne che grazie al loro lavoro sono riuscite ad emanciparsi e a sconfiggere la povertà, nonostante i turni stressanti cui dovevano sottoporsi e l’eterna puzza della colla che restava attaccata alle mani.
Che legame hanno queste storie e questo passato con il presente? Un legame ancora saldo, secondo Tina Pizzolo, responsabile del Coordinamento donne dello Spi Cgil, che ha sottolineato come la differenza più evidente tra ieri ed oggi stia nella crisi dei forti legami di solidarietà in fabbrica che vengono fuori dal racconto delle lavoratrici della Cartiera. “E allora – ha concluso Pizzolo – dobbiamo tornare ad unirci, perché solo unite possiamo farcela.”
La bella serata è stata completata dalla proiezione del documentario di Giovanni Rinaldi I figli della rivolta, che racconta un’altra bella storia di solidarietà e di impegno sociale, quella che si scatenò all’indomani dello sciopero generale che a San Severo vide l’intervento dell’esercito e durissimi scontri, che si conclusero con l’arresto di centinaia di donne e di uomini. Anche in questa occasione, il contributo delle donne a quella battaglia di civiltà e di progresso fu decisivo. Toccante il passaggio del documentario in cui si racconta della canzone creata dalle donne braccianti sanseveresi,  che ne improvvisarono i versi scrivendoli col gesso sulle pareti dei bagni del carcere in cui erano rinchiuse.
Il processo si concluse con l’assoluzione per tutti. Nei lunghi mesi di prigionia, i figli degli arrestati vennero accolti ed assistiti, in una commovente gara di solidarietà, da famiglie di altre regioni, soprattutto emiliane.
Il prossimo appuntamento del ciclo L’8 tutto l’anno è in programma venerdì 20 marzo prossimo, sul tema Parova chiave: donna che vedrà protagoniste Lisa Masi e Rosalia Gatta, ex docenti che hanno dato un contributo importante alla crescita culturale della città e all’emanicipazione femminile. Le due relatrici converseranno sul ruolo della donna nella famiglia e nella società, sulle lotte per i diritti civili e le conquiste so0ciali e politiche.

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Author: Geppe Inserra

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